contrarietà a emendamento sul Centro Nazionale Sangue
La CIDP Italia aps scrive al ministro della Salute per rappresentare la propria contrarietà all’emendamento al DDL Prestazioni Sanitarie che prevede la nomina del Direttore del Centro Nazionale Sangue “tra dirigenti, anche non dipendenti dall’Istituto, con adeguata esperienza dirigenziale, almeno quinquennale, nel campo della programmazione delle attività sanitarie”.
Il sangue non è solo una questione di numeri, di programmazione o di competenze amministrative. È molto di più. È il volto e gli occhi di quegli italiani che, con gesto spontaneo e solidale, si recano a donare sangue e plasma, offrendo una parte di sé per salvare vite umane. È anche il volto e gli occhi di tutti quei pazienti e delle loro famiglie che, grazie a quel sangue e grazie ai plasmaderivati, possono affrontare con fiducia il domani, nella consapevolezza di non essere soli nella loro battaglia per la vita.
Proprio per questo, riteniamo imprescindibile che il Direttore del Centro Nazionale Sangue continui a essere scelto tra figure che coniughino sì competenze gestionali, ma che abbiano soprattutto un’indispensabile competenza trasfusionale. La guida del CNS non può prescindere dalla conoscenza approfondita delle dinamiche cliniche, etiche e scientifiche che regolano il mondo della medicina trasfusionale, una realtà complessa che coinvolge non solo il coordinamento, ma anche la sensibilità verso una rete costruita su volontariato e fiducia reciproca.
L’emendamento apre la strada a una visione burocratica e puramente numerica del sangue e della plasma-derivazione, rischiando di perdere e finanche mettere in discussione quel legame inscindibile con la cultura della donazione volontaria e gratuita, pilastro su cui si fonda il nostro sistema trasfusionale.