Ecografia e neuropatie: un alleato per la diagnosi dei disturbi nervosi

L’ecografia è una tecnica diagnostica sempre più utilizzata anche in neurologia, in particolare nello studio delle neuropatie periferiche. Sebbene sia conosciuta soprattutto per il monitoraggio della gravidanza o degli organi interni, oggi l’ecografia dei nervi rappresenta uno strumento efficace, non invasivo e in continua evoluzione.

Ma come funziona l’ecografia dei nervi periferici? In quali neuropatie è utile? E quali sono i vantaggi rispetto ad altri esami come l’elettromiografia?

Scopriamo insieme come l’ecografia può aiutare a identificare e monitorare le neuropatie in modo preciso e precoce.


Cos’è l’ecografia dei nervi?

L’ecografia neuromuscolare è una metodica di imaging che permette di visualizzare in tempo reale:

  • Nervi periferici (come il nervo mediano, ulnare, sciatico, tibiale, ecc.)
  • Muscoli
  • Tessuti molli circostanti (tendini, vasi, tessuto adiposo)

Utilizzando sonde ad alta frequenza (10–18 MHz), l’ecografia consente di valutare morfologia, dimensioni e struttura del nervo, nonché di identificare eventuali compressioni, infiammazioni o lesioni.


In quali neuropatie è utile l’ecografia?

L’ecografia è indicata in molte condizioni neurologiche periferiche. Le principali sono:

Sindrome del tunnel carpale

  • L’ecografia consente di misurare il nervo mediano a livello del polso e di rilevare segni di ispessimento o compressione.
  • Può essere usata per guidare l’iniezione di corticosteroidi o per valutare l’efficacia del trattamento chirurgico.

💪 Neuropatie da compressione

  • Nervo ulnare (gomito), peroneo (fibula), tibiale posteriore (tunnel tarsale)
  • L’ecografia aiuta a localizzare la sede della compressione e valutare eventuali anomalie strutturali (cisti, tumori, aderenze)

🔄 Neuropatie disimmuni (es. CIDP, MMN)

  • Nella CIDP (Polineuropatia Cronica Infiammatoria Demielinizzante) e nella Neuropatia Motoria Multifocale, l’ecografia mostra un ispessimento diffuso o multifocale dei nervi.
  • In combinazione con l’elettromiografia (EMG) e la clinica, contribuisce a confermare la diagnosi e a monitorare la risposta alla terapia.

Neuropatie traumatiche

  • Dopo incidenti o interventi chirurgici, l’ecografia permette di:
    • Valutare l’integrità del nervo
    • Identificare neuromi, aderenze o lesioni da trazione
    • Monitorare il processo di rigenerazione

Vantaggi dell’ecografia nelle neuropatie

Non invasiva: non comporta esposizione a radiazioni né dolore;

In tempo reale: consente di valutare il nervo durante il movimento;

Ripetibile: utile per il monitoraggio nel tempo;

Complementare all’elettromiografia: insieme offrono una visione più completa della funzione e della struttura nervosa;

Guida per procedure interventistiche: infiltrazioni ecoguidate, biopsie, blocchi nervosi.


Limiti

Come tutte le metodiche, anche l’ecografia presenta dei limiti:

  • Dipende dall’esperienza dell’operatore;
  • È più difficile da usare in pazienti con anatomia complessa o obesità;
  • Non può sostituire l’elettromiografia per valutare la funzione elettrica del nervo.

Per questo motivo, è spesso usata in associazione con EMG, RMN o potenziali evocati.


Chi esegue l’ecografia neuromuscolare?

L’esame viene eseguito da neurologi, fisiatri o radiologi con formazione specifica in ecografia dei nervi. In alcuni centri specializzati, l’ecografia è integrata nella valutazione clinica standard del paziente con neuropatia.


Conclusione

L’ecografia è uno strumento prezioso e in continua crescita nella diagnosi e nel follow-up delle neuropatie periferiche. È sicura, accessibile, precisa e aiuta a personalizzare l’approccio terapeutico per ogni paziente.

Se hai ricevuto una diagnosi di neuropatia o stai indagando sintomi come formicolii, dolore o debolezza muscolare, chiedi al tuo specialista se l’ecografia può essere utile nel tuo caso.